Sognare da svegli – La resilienza dell’arte

Concept del progetto

Giorno dopo giorno, assistiamo ad una mercificazione ed a un utilizzo volatile delle immagini che si moltiplicano in un moto perpetuo, attraverso una modalità social, immersi in ciò che possiamo definire una autogenerante bolla afasica, una zona d’ombra del segnale cognitivo che sfiora i vari stadi della memoria profonda. Il tempo di reazione social è un tempo destinato a spegnersi in attimi frammentati, pronti a ripartire verso nuove e apparenti suggestioni.
La sensazione dell’operatore è di essere sempre al centro del mondo, connesso ad libitum.
L’immagine metafora che mi viene in mente per raffigurare questo stato dell’essere, è quella di un astronauta disperso nello spazio che si allontana verso un destino intangibile, un blu cobalto dell’oblio che inesorabilmente inghiotte qualsivoglia possibilità di reazione.
Questo fenomeno di destrutturazione delle immagini, coinvolge anche la nuova narrazione della Natura, con una osservazione che passa da uno stato di meditazione tecnologica tradizionale, con i tempi lenti dell’era analogica, al passaggio del digitale, ai droni e AI.
Ma la narrazione contemporanea dei luoghi naturali come l’Etna, la nostra grande madre e focus privilegiato della progettualità artistica e scientifica della associazione Basaltika, si fonda e germina sulla riflessione delle possibili azioni concettuali che possono delimitare e quindi evidenziare aspetti più profondi e meno roboanti del territorio vulcanico, ove l’arte e gli artisti possono costruire strutture visivamente solide, resilienti. Capita sovente che immagini nate per una lettura frontale e culturale, vengono poi shakerate e formattate per un utilizzo compresso con musiche di sottofondo e grammatica improbabile, ai fini di una ipotetica e massiva divulgazione; Etna vibra di energia sismica e immediatamente si alzano i droni in volo, e siamo tutti invitati al nostro like.

Etna inesorabile, Etna fragile, spesso colpita da un over tourism che supera la normale e controllata antropizzazione della natura.
Percepisco l’Etna come un luogo collegato al mondo, connesso con la contemporaneità, simbolo di una comunità montana ed internazionale, appetibile ad una narrazione colta e rispettosa, vicina al rapporto tra arte e scienza, tra etica ed estetica; l’etica del bello, del disperato tentativo degli esseri umani di percepire ancora dei modelli di ascensione dello spirito oltre che del corpo, ed estetica dei luoghi che vanno rispettati e tutelati come ogni bene universale. Ho spesso lavorato nel perimetro etneo, immaginando questa immensa presenza come un faro che mettesse in contatto vari luoghi della Sicilia, una sorta di vedetta primordiale che regolasse il traffico immateriale e tangibile di intere comunità. Oggi Etna è un luogo di incontri e di tentativi di ricostruzione e di rigenerazione del pensiero che accoglie un pubblico internazionale, ove risiedono scienziati, artisti, vignaioli, osservatori delle stelle e intellettuali in genere che sfruttano positivamente l’abbrivio che lei ci dona. Ma oltre ad un rispetto materiale di gestione dei luoghi e la preservazione della natura, pretendiamo, forse ingenuamente, una integrità dell’immaginario che l’Etna produce, centellinando le sue visioni; ogni esubero di cronaca provoca l’annullamento del desiderio. Tutte le azioni performative e non, prodotte sul vulcano, effimere per definizione, poiché attivo, dovrebbero sempre avere, oltre ad una azione di attrazione turistica, una forte impronta di formazione e di contenuti, legate alla rigenerazione e alla conservazione del bene per la comunità.

TEATRO BELLINI ACIREALE
Il Teatro Bellini di Acireale. L’arte e gli artisti per statuto etico e concettuale nel corso dei secoli hanno attivato processi virtuosi di amplificazione e rigenerazione di luoghi e strutture; tutto ciò ha prodotto movimenti di idee e mutazioni sociali.
Dagli anni Settanta del secolo scorso, le azioni politiche, da Joseph Beuys a Michelangelo Pistoletto, da Christo a Marina Abramović, da Anselm Kiefer a Ai Weiwei, hanno evidenziato e promosso la potenza dell’arte, rispetto alla realtà sociale.
Nell’epoca della formazione, delle residenze, dell’intenso rapporto tra il capitale e il sistema dell’arte, è sempre più frequente che arte e impresa vadano a braccetto.
È cambiato anche il rapporto tra arte e politica, sempre più individualista, con azioni solitarie, rispetto ai movimenti di massa, vedi Banksy, che affrontano tematiche legate al clima e all’ambiente, utilizzando le città come contesti espositivi di nuove narrazioni, macchie di rivolta, segni ruggenti di disapprovazione degli scenari internazionali.
La Rigenerazione di un luogo e del pensiero che ammanta lo stesso, passa attraverso un complesso processo che unisce una sana politica, una oculata economia e il coinvolgimento di professionisti del pensiero che possano con il loro operato, ricostituire una memoria e un afflato nelle varie Incompiute siciliane che ahimè da anni caratterizzano la nostra martoriata Isola.
Basaltika ci chiede, in uno struggente tentativo di armonizzare varie componenti sociologiche e culturali, di far dialogare l’Etna, il Teatro Vincenzo Bellini e le ragioni della buona politica di una comunità, Acireale.
Acireale che dopo la ricostruzione dal terremoto del 1693, diviene un centro di cultura di riferimento per la nostra isola e non solo, con la creazione di convitti e conventi, tanto da essere definita “città degli studi” e dei saperi. Nel 1870 viene edificato su progetto dell’architetto Carmelo Sciuto Patti il Teatro, motore di cultura e di eguaglianza sociale, sino ad arrivare agli inizi degli anni Cinquanta, distrutto da un incendio probabilmente doloso nel 1952. Dopo varie alternanze politiche e varie vicissitudini, oggi il desiderio di un riscatto definitivo di restituzione e rigenerazione.
Una incompiuta siciliana, un teatro dedicato a Vincenzo Bellini, chiede ossigeno e concretezza, pronto ad accogliere, facendosi forza della sua apparente precarietà, idee, opere, slanci culturali che possano essere di monito per le future generazioni, in un contesto architettonico generale di livello internazionale. L’incompiutezza della struttura, come in un teatro bellico, vuole diventare lo scenario della rinascita, un rivoltare l’energia per creare nuove opportunità.

L’Etna magmatica, Etna madre che dispensa bellezza e suggestione con le sue performances dei luoghi e ferite mortali, Etna con il suo fuoco perenne.
Può l’arte favorire questo processo virtuoso di rigenerazione? Noi pensiamo di sì. Ci piace sognare da svegli e ipotizzare che l’incontro osmotico tra due ferite aperte, quella perenne dell’Etna e l’incompiuta del Bellini, possano fare sgorgare linfa nuova e vitale. A Vincenzo Bellini, morto nel 1835 a soli 34 anni, tra i vari riconoscimenti, è stato dedicato un asteroide, Asteroide 18509 Bellini; un riconoscimento legato allo spazio cosmico, fluttuante, un monito dall’alto, oltre lo sguardo. Ma le imprese presuppongono azioni concrete, attivate da esseri umani speciali, e quindi alcuni talentuosi e professionali artisti, hanno aperto la porta del Teatro, ipotizzando un progetto visivo nel Foyer Galleria, Overture, che introduca un viaggio all’interno del teatro.

Carmelo Nicosia per Basaltika 08/24
© Diritti riservati e utilizzo autorizzato dall’autore

“Ciò che la fotografia riproduce all’infinito ha luogo una volta sola”.
Roland Barthes

Carmen Cardillo

Catania, 1975

Cardillo” u focu mari” 40×60 cm – fine art

Cardillo “u focu a mari”

Dopo gli studi presso l’Accademia di belle arti di Catania, nel 2001, si trasferisce a Milano dove lavora come assistente in studi fotografici e consegue la qualifica di Fotografo (biennio) e il master in conservazione e catalogazione della fotografia presso il CFP Bauer. Nel 2006 consegue il diploma secondo livello Arti visive e discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2007 rientra a Catania e tiene diversi corsi di fotografia, dal 2008 al 2019 insegna la materia di archiviazione e conservazione della fotografia per l’Accademia di Catania. Dal 2019 al 2022 ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. I suoi interessi di ricerca vertono sullo studio dei linguaggi fotografici e sull’analisi degli archivi fotografici come dispositivi di processi nelle arti visive. Come fotografa artista realizza i suoi personali progetti fotografici spaziando su vari temi e tecniche, ma con una attenzione costante ai temi dell’autoritratto e del territorio. Vanta diverse pubblicazioni tra cui: “Ars Memoriae”, 2024, Ed. Quaderni d’Arte Koart/unconventional Place, Catania; #siamoAgata, Ed. Fragonard, Ott Imprimeurs a Wasselone, maggio 2023; “La nuova scuola di fotografia siciliana”, Silvana editore, 2011; nel 2015 “chiamateci streghe”, Tyche, Siracusa; nel 2014 il fotolibro “alias self portraits”, TYCHE; nel 2020 “still remain”, Ed. Quaderni d’Arte Koart/unconventional Place, Catania. È, inoltre, curatrice di numerose mostre. Dal 2022 è docente di ruolo in Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catania dal 2022. Ha collaborato attivamente alla realizzazione progettuale dell’evento Stranizza d’Amuri, in programma a Riposto dal 2 al 4 agosto prossimi.

Vive e lavora a Catania

Filippo La Vaccara

Catania, 1972

FILIPPOLAVACCARA dipinto 100x150cm

Si è diplomato in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, Sicilia, nel 1994. Il suo percorso artistico inizia nel 1998, con una mostra personale curata da Francesca Pasini presso Viafarini a Milano. Nel 1999 viene selezionato da Angela Vettese e Giacinto di Pietrantonio per il Corso Superiore di Arti Visive presso la Fondazione Antonio Ratti di Como dove segue uno stage con Haim Steinbach. Nel 2002 è invitato come Artista in Residenza presso la Fondazione Orestiadi di Gibellina, dove realizza 5 dipinti di grandi dimensioni poi esposti nella mostra Laboratorio, curata da Achille Bonito Oliva e attualmente parte della collezione del museo. Nel 2015 due sue opere, di proprietà della collezione Mario e Bianca Bertolini, sono state acquisite dal Museo del 900 di Milano. Nel 2016 una sua opera viene premiata e acquisita dalla Fondacion Focus Abengoa di Siviglia. Nello stesso anno riceve il premio della Fondazione Pollock-Krasner per la realizzazione di un libro monografico edito da Allemandi. Nel 2018 e nel 2019 espone i suoi lavori in due mostre personali: Visione periferica presso l’Ex Museo del Cinema di Siracusa e Viaggio intorno al quadro, presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, entrambe curate da Mercedes Auteri.  Nel 2021 partecipa al progetto espositivo WAAG 21, We Are All Greeks al Museo di Cultura Bizantina di Salonicco e al Museo d’Arte Contemporanea, Palazzo Belmonte Riso, Palermo. Vive e lavora a Milano

Born in Catania, Sicily, in 1972, lives and works in Milano, he graduated in Sculpture at the Accademia di Belle Arti in Catania, Sicily, in 1994.
His artistic career began in 1998, with a solo exhibition curated by Francesca Pasini at Viafarini in Milan.
In 1999 he was selected by Angela Vettese and Giacinto di Pietrantonio for the Advanced Course in Visual Arts at the Fondazione Antonio Ratti in Como where he followed a stage with Haim Steinbach.
In 2002 he is invited as Artist in Residence at the Fondazione Orestiadi in Gibellina, where he realized 5 large paintings then exhibited in the exhibition Laboratorio, curated by Achille Bonito Oliva and currently part of the museum collection.
In 2015, two of his works, owned by the Mario and Bianca Bertolini collection, were acquired by the Museo del 900 in Milan.
In 2016 one of his work is awarded and acquired by the Fondacion Focus Abengoa of Seville. In the same year, he received a prize from the Pollock-Krasner Foundation for the creation of a monographic book published by Allemandi.
In 2018 and 2019 he exhibits his works in two solo show: Peripheral vision at the Ex Museo del Cinema in Siracusa and Viaggio intorno al quadro, at the Cantieri Culturali alla Zisa in Palermo, both curated by Mercedes Auteri.
In 2021 he takes Part at the exhibition project WAAG 21, We Are All Greeks at Museo di Cultura Bizantina in Salonicco and at the Museo d’Arte Contemporanea, Palazzo Belmonte Riso, Palermo.

Giuseppe Livio

Catania, 1975

Giuseppe Livio “Doppia pelle” 6/2019 cm175x143 big

Giuseppe Livio “Uomo di campagna – ciclo leggerezza” 2012 – t.m. su tela di lino 66×66 cm

Si laurea in scultura presso L’Accademia delle Belle Arti di Catania. Nel 1998 la vicinanza con il maestro Antonio Brancato, lo porta ad una collaborazione artistica per la realizzazione di un importante monumento bronzeo per il comune etneo di San Giovanni La Punta. Di quel periodo preziose le conoscenze con diversi artisti tra cui Gianbecchina, Salvatore Incorpora, Sebastiano Milluzzo, Elio Romano. Nel 1997 il viaggio lavoro a Salisburgo gli consente di affinare le tecniche del restauro scultoreo e di acquisire nel contempo la conoscenza di nuove culture, intrise dei colori di paesaggi e degli odori di materiali unici, che stimolano la sua innata curiosità rispetto a tutto ciò che è nuovo e significante e che vengono tradotti in una serie copiosa di opere. Nel 2001 il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento per Disegno e Storia dell’Arte lo porta ad Istanbul. La permanenza nella grande città “porta d’oriente”, unitamente a numerosi viaggi in Cappadocia e in altri luoghi della Turchia, lo porta a vivere situazioni contrastanti e diversissime. Dal 2002 è definitivamente in Italia e fino al 2005 insegna Storia dell’Arte in vari licei della Lombardia con un’attività pittorica che conosce la ricchezza di temi che riguardano la cronaca contemporanea. Dal 2006 è docente di Storia dell’Arte tra Catania e Roma. Possono altresì annoverarsi partecipazioni significative a manifestazioni artistico-culturali come “La Notte della Cultura” di Salina, di “Le Vele Nere” di Lipari; coordinatore artistico per una sezione di scultura del progetto “La Porta della Bellezza” di Librino a Catania; coordinatore artistico per una sezione di pittura per quanto riguarda il progetto “La Grande Madre” per il Policlinico di Catania. Una sua grande opera calcografica ad unica scena di rappresentazione stampata su sedici fogli di carta a mano dal titolo “Svelando i profumi della sua immagine” lo vede partecipare al “Rito della luce” voluto da Antonio Presti per la città di Catania. Sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private tra cui ricordiamo, dal 2016, l’inserimento nella Collezione Permanente d’Arte Contemporanea della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa presso “Sant’Agostino Contemporanea SAC”.

Un’arte tormentata e frenetica quella di Giuseppe Livio, senz’altro non indifferente al rumore della vita. Oggi vive tra Catania e l’Isola di Vulcano

Johannes Pfeiffer

Germania, 1954

Johannes Pfeiffer “kloster eberbach unbearbeitet 2”

Johannes Pfeiffer “midsummer nights pentagram 01”

Dopo una laurea alla Freie Universität Berlin nel 1980 si trasferisce in Italia. Frequenta le Accademie di Belle Arti a Roma e a Carrara prima di dedicarsi nel 1985 alla Landart e alle installazioni ambientali. Nel 1988 si trasferisce a Torino.  Comincia viaggiare con sempre maggiore frequenza per realizzare dei progetti d’arte in Europa e nel mondo. Nel 2007 installa El silencio de las voces alla Pontificia Universidad Católica de Chile a Santiago, nel 2008 installa Phoenix nel Parco Olimpico di Pechino, nel 2009 va in Corea del Sud e realizza Energy fields nel Clayarch Museum Gimhae, nel 2011 realizza l’installazione Zwischen Himmel und Erde a Sankt Lukas di Monaco, nel 2013 installa Piedras erráticas nel museo Casal Solleric a Palma de Maiorca, nel 2015 partecipa con una grande installazione all’ArtFest Astana in Kazakistan. Nel 2016 è invitato ad Antofagasta nel nord del Cile da SACO5. Ispirato dal tema ‘one way ticket’ crea la sua opera Un barco para solo ida. Nel gennaio 2018 interviene in una Friche nel 18esimo arrondissement di Parigi a Monmartre con la sua installazione Mémoire’ oubliée. Nel 2019 installa Midsummer night’s pentagram a Torino e nel 2020 ‘Lifeboats’ sulla Moldava a Praga. 2021 è stato invitato alla Biennale SACO1.0 per realizzare un’opera nel deserto di Atacama e un’opera nel porto di Antofagasta. Nel 2022 realizza un’opera a Karlovy Vary e a Ulm sulla torre pendente Metzgerturm un’installazione con i fili. Nel 2023 installa Vita nella chiesa dello Spirito Santo a Govone, Prometeo sull’Etna e Broken Vision al Museo Villa Rot. Nel 2024 realizza Lapis sapientium – La pietra filosofale alla Casa del Pescatore a Sirmione e Transitorische Antipoden alla Chiesa St. Peter e Paul a Weil der Stadt, città natale di Johannes Kepler. Pfeiffer si è specializzato in opere d’arte site specific, create specificamente per lo spazio, in cui vengono installate. Vive e lavora in Germania.

Born in 1954 in Ulm in Germany. After graduating in Economics and Commerce at the Freie Universität Berlin in 1980 he moved to Italy. He attended the Academies of Fine Arts in Rome and Carrara before dedicating himself in 1985 to Landart and environmental installations. In 1988 he moved to Turin. He begins to travel more and more frequently to carry out art projects in Europe and in the world. In 2007 he installed “El silencio de las voces” at the Pontificia Universidad Católica de Chile in Santiago, in 2008 he installed “Phoenix” in the Beijing Olympic Park, in 2009 he went to South Korea and created ‘Energy fields’ in the Gimhae Clayarch Museum, in 2011 he created the installation “Zwischen Himmel und Erde” in Sankt Lukas in Munich, in 2013 he installed “Piedras erráticas” in the Casal Solleric Museum in Palma de Mallorca, in 2015 he participated with a large installation at the ArtFest Astana in Kazakhstan. In 2016 he was invited to Antofagasta in northern Chile by SACO5. Inspired by the theme ‘one way ticket’ he creates his work “Un barco para solo ida”. In January 2018 he intervenes in a Friche in the 18th arrondissement of Paris in Monmartre with his installation “Mémoire’ oubliée”. In 2019 he installed ‘Midsummer night’s pentagram’ in Turin and in 2020 “Lifeboats” on the Vltava in Prague. 2021 he was invited to the SACO1.0 Biennale to create a work in the Atacama desert and a work in the port of Antofagasta. In 2022 he creates the work “Lightening Doors” in Karlovy Vary and in Ulm on the leaning tower Metzgerturm an installation with threads. And in 2023 he installed his work “Biodiversity” in the Santo Spirito church in Govone. Pfeiffer specializes in site specific artworks, created specifically for the space, in which they are installed.

Oriana Tabacco

Catania, 1977

Oriana Tabacco “Etna Sartorius”

Oriana Tabacco “Etna Serracozzo”

Inizia a dedicarsi alla fotografia nel 1998. Nello stesso anno viene selezionata per la “Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo”. Nel 2001 si diploma in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Dal 2000 al 2005 è stata fotografa per l’ufficio stampa della Provincia Regionale di Catania. È freelance per alcune riviste nazionali specializzate come Medio Evo Cairo ed. e giornali locali. Dal 2003 al 2006 ha collaborato con il C.N.R. di Roma sull’archiviazione e l’inventariazione dei siti museali siciliani. Dal 2007 frequenta il corso biennale specialistico in fotografia presso l’ABA di Catania. Nel 2008 espone ad Agrigento Arte e nel 2009 viene selezionata tra i finalisti del ‘Premio Nazionale delle Arti. Dal 2007 seguirà gli studi di specializzazione con l’autore Carmelo Bongiorno e porterà avanti la sua ricerca sull’incontro visionario. Dal 2009 al 2011 è cultore della materia in Storia della Fotografia presso l’ABA di Catania per la cattedra del prof. Carmelo Nicosia e dal 2011 al 2015 è stata docente a contratto annuale per le materie Storia della Fotografia e Documentazione fotografica. Tra le sue mostre più importanti ricordiamo la partecipazione alla 54° Biennale di Venezia presso il Padiglione Italia/Accademia – Tese di San Cristoforo, Venezia e nel 2012 ha vinto il concorso Mulhouse 012 – Biennale d’arte contemporanea, Parc Des Expositions a Mulhouse FR. Negli stessi anni intraprende il percorso di consulente commerciale presso la Galleria Clou di Ragusa e collabora come assistente dell’artista e responsabile eventi all’interno del progetto MAS Poes Misura 3.2.3 Arte e Architettura Contemporanee al Chiostro di Santa Maria di Gesù a Modica. Nel 2021 costituisce l’Associazione Culturale Basaltika, di cui oggi è ancora presidente in carica, nella quale è impegnata per progetti di tutela del patrimonio culturale con attenzione alle eccellenze siciliane con le quali ha stretto partnership con enti pubblici e privati di spessore internazionale. Vive e lavora a Catania.

Born in 1977 in Catania, she began to devote herself to photography in 1998. In the same year she was selected for the “Biennale of young artists from Europe and the Mediterranean”. In 2001 she graduated in scenography at the Academy of Fine Arts in Catania. From 2000 to 2005 she was a photographer for the press office of the Regional Province of Catania and today you are a freelancer for some specialized national magazines such as Medio Evo Cairo ed. and local newspapers. From 2003 to 2006 she collaborated with the C.N.R. of Rome on the archiving and inventorying of Sicilian museum sites. Since 2007 she has been attending the two-year specialist course in photography at the ABA in Catania. In 2008 she exhibited at Agrigento Arte and in 2009 she was selected among the finalists for the ‘National Prize of the Arts’. From 2007 she will follow the specialization studies with the author Carmelo Bongiorno and will carry on your research on the visionary encounter. From 2009 to 2011 she is the expert of the subject History of Photography at the ABA of Catania for the chair of prof. Carmelo Nicosia and from 2011 to 2015 she was an annual contract professor for the subjects of History of Photography and Photographic Documentation. Among her most important exhibitions we mention the participation in the 54th Venice Biennale at the Italian Pavilion / Accademia – Tese di San Cristoforo, Venice and in 2012 she won the Mulhouse 012 competition – Biennale of contemporary art, Parc Des Expositions in Mulhouse FR. In the same years she embarked on the path of sales consultant at the Clou Gallery in Ragusa and collaborated as an assistant to the artist and events manager within the MAS PoFesr Misura 3.2.3 project Contemporary Art and Architecture at the Cloister of Santa Maria di Gesù in Modica. Today she works as a professional photographer.
She lives and works in Catania.

Samantha Torrisi

Catania, 1977

Samantha Torrisi “Temporary landscape” 2024, stampa fotografica

Si è formata alla Scuola di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Catania e collaborando a vari progetti multidisciplinari nell’ambito della grafica, dell’architettura, del video e della musica. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in gallerie, fiere, musei e fondazioni sia in Italia che all’estero e preso parte a diversi progetti internazionali tra cui “Etna Eternal Flame” sul vulcano, organizzata dall’Associazione Culturale Basaltika, in collaborazione con Monira Foundation di New York e Fondazione Orestiadi di Gibellina in cui, nel 2023, è presente anche nell’ambito del programma di Residenze d’artista e dal 2024 nella collezione permanente del Museo delle Trame Mediterranee. Tra il 2021 e il 2023 ha esposto alla The Project Gallery di Atene e al Museo Riso di Palermo per “Canone Doppio” con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene; al Palazzo Ciampoli di Taormina per “Le Cento Sicilie”; all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi per la mostra “À fleur de peau”; alla Galleria Nazionale di Cosenza per “Sud Contemporaneo”; al Museo dei Profughi di Salonicco per “In memory land” in occasione del Centenario della guerra dell’Asia Minore sotto l’egida della Presidenza della Repubblica Ellenica. Tra il 2023 e il 2024 è anche finalista ad Arteam Cup alla Fortezza del Priamàr di Savona; è vincitrice del “Premio Speciale Save the Planet” EneganArt a Palazzo Strozzi a Firenze; è tra gli artisti di “Messaggi. Antonello contemporanei”, in dialogo con l’Annunciazione di Antonello da Messina, alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa. Nel 2024 è artista in residenza al Museo Naturalistico Minà Palumbo di Castelbuono. Le sue opere si trovano in diverse collezioni pubbliche e private. Attualmente vive alle pendici del vulcano Etna, luogo eletto dall’artista.

Born in 1977 in Catania. Painter and visual artist, she trained at the School of Painting of the Academy of Fine Arts in Catania and, subsequently, collaborated on various multidisciplinary projects in the fields of graphics, architecture, video and music.
She has exhibited in galleries, art fairs, museums and foundations both in Italy and abroad and has taken part in various international projects including “Etna Eternal Flame” on the volcano, in collaboration with the Monira Foundation New York and Fondazione Orestiadi Gibellina in which, in 2023, she is also present as part of the Artist Residencies program and from 2024 in the permanent collection of the Museum of Mediterranean Textures. Between 2020 and 2023 she was a finalist for the Basilio Cascella Award; she exhibited at The Project Gallery in Athens and at the Riso Museum in Palermo for “Canone Doppio” with the support of the Italian Cultural Institute of Athens; at Palazzo Ciampoli in Taormina for “Le Cento Sicilie”; at the Italian Cultural Institute in Paris for the exhibition “À fleur de peau”; at the National Gallery of Cosenza for “Sud Contemporaneo”; at the Refugee Museum of Thessaloniki for “In memory land” on the occasion of the Centenary of the Asia Minor War under the aegis of the Presidency of the Hellenic Republic. Between 2023 and 2024 she was also Arteam Cup finalist at the Fortezza del Priamàr in Savona; she is the winner of the EneganArt “Save the Planet Special Award” at Palazzo Strozzi in Florence; she is among the contemporary artists of “Messaggi. Antonello contemporanei”, in dialogue with the Annunciation by Antonello da Messina, at the Regional Gallery of Palazzo Bellomo in Syracuse. In 2024 she is artist in residence at the Minà Palumbo Naturalistic Museum in Castelbuono.
Her works can be found in various public and private collections.
She lives and works on the foothills of Sicily’s Etna volcano.

More info: www.samanthatorrisi.it

HElena Valsecchi

Novara, 1976

HElena Valsecchi – Novara 1976.

Artista italiana e portoghese. Ha frequentato il corso di Pittura e Disegno presso Ar.Co. nel 2018 e il programma di Residenze Artistiche presso MArt, a Lisbona, con una borsa di studio della Fondazione Carmona e Costa, MArt, Sá da Costa nel 2019-2020. È stata residente invitata presso RAMA, Residências Artísticas da Maceira e Alfeiria, ed ha poi integrato il team di progetto (2020-2022). Selezionata per l’edizione 2023 del libro “Portuguese Emerging Art”, pubblicato dalla Associação Emerge. Selezionata per il Premio Millenium Arte Jovem 2024. Mestrado em Artes Plásticas presso ESAD, Caldas da Rainha. Tra le sue mostre più recenti figurano “O Lugar do Espectador” con Ana Pérez – Quiroga, a cura di João Silvério, presso il Círculo de Artes Plásticas de Coimbra – Círculo Sereia, e le personali “L’Invisibile”, a cura di Sofia Marçal, presso il Museu de História Natural e da Ciência, a Lisbona, e “Synecdoche”, con testo di João Silvério, presso la Galeria Sá da Costa, a Lisbona.  Attualmente vive e lavora a Lisbona e Peniche, in Portogallo.

La sua poetica: Attraverso l’esplorazione delle relazioni tra materiali, immagini e simboli, la sua pratica si concentra sul desiderio, perennemente insoddisfatto, di trascendenza dei limiti dell’individuo, sulla dialettica tra parte e totalità, come tentativi di risposta alla fragilità dell’esistenza.

HElena Valsecchi
Italian and Portuguese artist, born in Novara, Italy, in 1976. She currently lives and works in Lisbon and Peniche, Portugal. She attended the Painting and Drawing course at Ar.Co. in 2018 and the Art Residencies programme at MArt, in Lisbon, with a grant from the Carmona e Costa Foundation, MArt, Sá da Costa in 2019-2020. She was a guest resident at RAMA, Residências Artísticas da Maceira e Alfeiria, and integrated the project team (2020-2022).
Selected for the 2023 edition of the book ‘Portuguese Emerging Art’, published by Associação Emerge.
Selected for the Millenium Arte Jovem 2024 Prize. Mestrado em Artes Plásticas at ESAD, Caldas da Rainha.
Her most recent exhibitions include ‘O Lugar do Espectador’ with Ana Pérez – Quiroga, curated by João Silvério, at the Círculo de Artes Plásticas de Coimbra – Círculo Sereia, and the solo exhibitions ‘L’invisibile’, curated by Sofia Marçal, at Museu de História Natural e da Ciência, in Lisbon, and ‘Synecdoche’, with text by João Silvério, at Galeria Sá da Costa, in Lisbon.
 Through the exploration of the relationships between materials, images and symbols, her practice focuses on the ever unfulfilled yearning for transcending the limits of the individual, on the dialectic between part and whole, as attempts of response to the fragility of existence.

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