Etna Patrimonio dell’Umanità, già da secoli fucina di interesse e di studio per artisti, pensatori, scienziati e ricercatori. I viaggi avventurosi del Grand Tour, tra Settecento e Ottocento, avevano come meta conclusiva l’Italia e più precisamente la Sicilia, l’Etna. Vedere l’alba dal cratere centrale del vulcano attivo più alto d’Europa è stato uno degli obiettivi di maggiore impatto emotivo di Goethe e dei grandi viaggiatori di quell’epoca. Pittori, illustratori, incisori sempre in viaggio per raccontare con la loro sensibilità e arte, la parte più meridionale del Vecchio continente.
La consapevolezza autoriale da parte degli artisti oggi è richiesta come contributo di rilettura di un territorio e dunque di ulteriore chiarezza, per lo studio, l’analisi e la promozione dei beni culturali, per tale motivo sempre più Enti e Amministrazioni chiedono non la prestazione di un tecnico, ma il contributo di un professionista visuale, di un autore concettuale, dove lo sviluppo del progetto è teso ad un linguaggio fatto di sintesi. Riflessioni, suggestioni visive e cognitive sensibili alle capacità degli artisti conducono l’individuo ad una presa di coscienza dove la relazione con il paesaggio non sarà rimasta solo di documento ma diventerà essa stessa nuovo pensiero.
Gli artisti sono chiamati ad indagare sulle dinamiche del territorio analizzandone i vari aspetti documentativo, antropologico e scientifico.
Il periodo del lock-down mette in ginocchio l’intero pianeta, muove la sensibilità di artisti e scienziati, i quali si confrontano sul rapporto uomo-natura.
Nei mesi trascorsi nell’isolamento in casa, nasce un’urgenza tra artisti, coordinati dal centro studi di arte contemporanea del Monira Foundation di New York, e la Fondazione Orestiadi di Gibellina che coordinati dalla dottoressa Ysabel Pinyol Blasi ne hanno un progetto curatoriale artistico.
L’Associazione Culturale Basaltika che ne ha reso possibile queste connessioni e sceglie il vulcano Etna come luogo di pensiero primigenio, di viaggio e di memoria, attraverso il quale all’interno dello stesso, ne esamineranno gli aspetti storici, documentativi, culturali e tecnici e scientifici che connettono il paesaggio all’archivio della memoria visiva.
Il linguaggio dell’arte contemporanea tesserà il dialogo tra gli artisti chiamati al confronto.
L’autore, ospite di punta individuato dal Monira Foundation è l’artista poliedrico e di spessore internazionale Aleksandar Duravcevic, americano di origine balcaniche, e l’artista Johannes Pfeiffer di origini tedesche che dialogheranno con le opere dell’autrice etnea di spessore curriculare internazionale designata dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina, Samantha Torrisi catanese che vive in Giarre. Il percorso degli artisti sarà documentato fotograficamente dalla scrivente già autrice docente di fotografia, che ne osserverà la produzione artistica degli autori sotto il profilo introspettivo e descrittivo del territorio.
Il progetto “Etna – Memoria, Documentazione, Valorizzazione” intende proporre, attraverso l’elaborato finale di un evento espositivo di arte contemporanea, un’indagine di valorizzazione del vulcano Etna calcandone le tracce del tempo.
Oriana Tabacco